Etichette per l’export: cosa può andare storto?
Esportare i propri prodotti è un’opportunità straordinaria per espandere il mercato e aumentare la visibilità del brand. Ma richiede un’attenzione particolare a tantissimi dettagli, oppure la scelta di vendere la propria produzione all’estero può trasformarsi in un vero incubo.
Anche un’etichetta sbagliata può mandare completamente all’aria lo “sbarco” di un’azienda sul mercato internazionale. Per questo, la progettazione e la realizzazione delle etichette devono essere curate nei minimi dettagli per evitare problemi che potrebbero compromettere la commercializzazione all’estero.
Quali sono i principali rischi che corri se le tue etichette non sono adeguate al Paese nel quale vuoi esportare i tuoi prodotti? Ecco a cosa prestare attenzione per garantire il successo del tuo export.
Normative e conformità: il primo ostacolo
Uno degli errori più comuni che si compiono quando si vuole ampliare il proprio business anche ad altri Paesi è non informarsi bene sulle regole da rispettare per avere delle etichette e un packaging conformi.
Ogni Stato ha infatti regolamenti specifici su contenuti, simboli e materiali utilizzabili nelle etichette, e il mancato rispetto delle normative del Paese di destinazione può significare pesanti sanzioni se non addirittura il blocco della merce alla dogana. In pratica, ti ritroveresti a non poter vendere i tuoi prodotti.
Per esempio, se ti occupi di generi alimentari:
- Nell’Unione Europea, le etichette alimentari devono rispettare il Regolamento (UE) n. 1169/2011, che impone informazioni chiare sugli allergeni e i valori nutrizionali.
- Negli Stati Uniti, la FDA (Food and Drug Administration) ha linee guida rigorose per le etichette dei prodotti alimentari e farmaceutici, che però non corrispondono perfettamente alle normative europee.
- Alcuni Paesi richiedono specifiche certificazioni, come il marchio CE per prodotti elettronici o il simbolo UKCA per il Regno Unito.
Prodotti che non rispettano queste direttive non possono arrivare sugli scaffali in nessuno di questi Paesi. E le tue etichette, se non sono conformi, non faranno eccezione.
Lingua e traduzione: attenzione agli errori
Un’altra problematica comune è la traduzione delle etichette. Alcuni Paesi richiedono che le informazioni siano fornite esclusivamente nella lingua locale, mentre altri accettano versioni multilingue. Un errore di traduzione può generare incomprensioni nei consumatori o, peggio, risultare fuorviante, con il rischio di richiami di prodotto.
Ad esempio, in Canada le etichette devono essere in inglese e francese, mentre in mercati come la Cina o l’Arabia Saudita, il testo in lingua locale è obbligatorio. D’altra parte, tu acquisteresti un prodotto con un’etichetta in una lingua che non conosci?
Attenzione anche alla grafica. Tradizioni diverse, infatti, giudicano belle o brutte cose diverse e possono avere dei codici colore differenti per indicare i settori merceologici. Meglio informarsi approfonditamente prima di fare dei clamorosi autogol di comunicazione.
Scelta dei materiali: resistenza e normative
Oltre ai contenuti che ci stampi sopra, anche i materiali delle etichette devono essere adeguati al mercato nel quale pensi di esportare. Alcuni Paesi hanno restrizioni sui materiali utilizzabili, soprattutto per il settore alimentare e cosmetico, dove ad esempio l’uso di sostanze chimiche o plastificanti non conformi può portare al ritiro dal mercato.
Inoltre, non dimenticare che anche l’ambiente di destinazione può influire sulla durata e sulla leggibilità dell’etichetta:
- Climi umidi o tropicali richiedono materiali resistenti all’acqua e all’umidità.
- L’esposizione a basse temperature (come per il trasporto dei prodotti surgelati) necessita di adesivi specifici.
Inoltre, una composizione diversa del tuo prodotto, che contenga magari prodotti chimici o industriali diversi da quelli che usi in Italia, può richiedere materiali resistenti a solventi e abrasioni. E ovviamente deve essere riportata in etichetta.
Che cosa succede se le tue etichette non sono idonee all’export?
Se un’etichetta non rispetta le normative del Paese o non è adatta al mercato di destinazione, le conseguenze possono essere pesanti:
- Blocco alla dogana: le autorità possono impedire la distribuzione del prodotto.
- Sanzioni e multe: ogni Paese ha i propri regolamenti, e le violazioni possono comportare costi elevati.
- Danni all’immagine del brand: un errore sulle etichette può compromettere la reputazione aziendale e ridurre la fiducia dei consumatori. Che si tratti di una parola tradotta male, di un’immagine inadeguata o dell’assenza di informazioni importanti per quel mercato, tutto concorre a “presentarti” male ai tuoi futuri acquirenti.
- Costi di ristampa e rilancio: la necessità di ristampare e riapplicare nuove etichette può ritardare la distribuzione e aumentare i costi. Ed è probabilmente il minore dei problemi che potresti trovarti ad affrontare.
Vuoi esportare i tuoi prodotti? Allora devi avere la certezza che le tue etichette siano adeguate al mercato sul quale vuoi arrivare.
Quando investi in un ampliamento del tuo business, non puoi rischiare di mandare tutto all’aria perché non sapevi che le tue etichette, ad esempio, non potevano essere prodotte in uno specifico materiale!
Noi di Vico Etichette siamo qui anche per questo: affianchiamo i nostri partner non solo nella progettazione e nella realizzazione delle etichette, ma anche con una consulenza approfondita che consente loro di valutare se la loro etichetta è davvero in regola per l’export. E poi ovviamente troviamo la soluzione per adeguarlo, se necessario.
Con il nostro Label Lab realizziamo soluzioni di etichettatura 100% custom, testate e conformi. Insomma, tutto quello che ti serve per portare il tuo successo sempre più lontano.
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Fabrizio Bonaccorso CEO

