Separabilità del packaging: cos’è, come si fa e perché è importante
Per essere certi che una confezione venga smaltita nella raccolta differenziata da chi la utilizza è essenziale che sia possibile farlo senza difficoltà. Packaging troppo complessi, confezioni composte da tanti materiali diversi, etichette incompatibili con il riciclo sono grandi deterrenti per chi deve conferire questi rifiuti nella raccolta differenziata, perché richiedono troppo impegno.
Anche se oggi gli italiani sono “campioni europei di riciclo”, con il 71,5% dei rifiuti di imballaggio riciclati nel 2022, è comunque importante facilitare il compito di chi deve gettare gli imballi utilizzati. In Italia, infatti, il 41% circa della popolazione anche se ritiene che la sostenibilità sia importante si rivolge a comportamenti sostenibili solo se questi sono meno faticosi o complessi delle alternative non green (lo dice una ricerca Ipsos). In pratica, rendere più semplice l’adozione di soluzioni sostenibili contribuisce alla loro diffusione.
Un grosso aiuto in questo senso viene dall’etichettatura ambientale introdotta a gennaio 2023, che spiega come smaltire correttamente tutte le componenti di ogni packaging. Ma perché queste direttive vengano seguite da tutti e senza difficoltà è necessario che pack ed etichette siano facilmente separabili.
Cos’è la separabilità del packaging?
La separabilità del packaging è un concetto che si riferisce alla progettazione e alla produzione di imballaggi nell’ottica di consentire una facile separazione dei diversi materiali che li compongono.
Ad esempio, se un prodotto è confezionato in una scatola di cartone con uno strato di plastica all’interno, è importante che questi materiali possano essere facilmente separati quando il consumatore li smaltisce, oppure non sarà possibile gettarli nella raccolta differenziata.
Come si ottiene la separabilità del packaging?
La strategia di progettazione e produzione di una confezione facile da smaltire deve tenere conto di diversi fattori, tra cui:
- Selezione dei materiali: vanno ricercate materie prime che possano essere facilmente separabili. Ad esempio, per rendere facile togliere un’etichetta plastificata da una confezione di cartone si devono scegliere colle o adesivi che consentano una rimozione pulita della plastica dal cartone.
- Etichettatura chiara: le etichette dovrebbero indicare chiaramente i materiali utilizzati nell’imballaggio, in modo che le persone possano effettuare una separazione accurata. L’etichettatura ambientale è un grande aiuto in questo senso.
- Design modulare: è possibile progettare gli imballaggi in modo che i loro diversi componenti siano facili da smontare. Ad esempio, i tappi di plastica delle bottiglie in cartone sono facili da staccare e gettare nella raccolta differenziata, e devono anche essere adeguatamente segnalati.
- Educazione dei consumatori: chi acquista un prodotto dovrebbe essere informato su come separare correttamente i materiali d’imballaggio per il riciclaggio. Oltre all’etichetta ambientale obbligatoria, è possibile inserire anche qualche informazione aggiuntiva, per esempio relativa a come schiacciare il pack per non renderlo troppo ingombrante tra i rifiuti o su come dividere al meglio le componenti da separare. In questo modo sarà più facile che le persone seguano le indicazioni ricevute.
Perché la separabilità del packaging è importante?
Un packaging progettato in ottica green, quindi con la dovuta attenzione anche alle modalità di smaltimento, è in grado di contribuire a una gestione più sostenibile delle risorse, alla diffusione della cultura della sostenibilità e all’ottimizzazione del ciclo di vita dei prodotti.
La separazione agevole dei materiali d’imballaggio facilita il riciclaggio, contribuendo a ridurre il consumo di risorse e l’inquinamento. Inoltre, gli imballaggi facilmente separabili possono aiutare a diminuire la quantità dei rifiuti indifferenziati che finisce in discarica o che deve essere incenerita.
Alcuni esempi di etichette facilmente separabili dal packaging
Le soluzioni che si possono adottare per facilitare la separabilità di etichette e confezioni sono tante. Per scegliere la più adatta alle tue esigenze devi analizzare a fondo le prestazioni di cui hai bisogno. Ecco alcuni esempi:
– Etichette adesive rimovibili: alcune etichette sono specificamente progettate per essere rimovibili senza danneggiare il packaging sottostante e senza lasciare residui appiccicosi. Sono utilizzate su prodotti che non devono essere “rovinati” dall’etichetta e devono avere una confezione pulita, come cosmetici o articoli per la casa.
– Etichette rimovibili con adesivi a base d’acqua: questo tipo di adesivo è meno aderente rispetto a quelli a base di solventi. Di conseguenza, l’etichetta può essere facilmente rimossa senza lasciare residui appiccicosi sul packaging. Sono comunemente utilizzate su prodotti alimentari o bottiglie.
– Etichette termiche o etichette termo-reattive: realizzate con un materiale che reagisce al calore, vengono spesso utilizzate per frutta e verdura. Basta esporre il packaging a una fonte di calore, come l’acqua calda o il vapore, e l’etichetta si stacca senza difficoltà.
– Etichette con linguette per la rimozione: è possibile dotare l’etichetta di piccole linguette o strisce che consentono di sollevarla e rimuoverla con facilità. Questo design è comune su prodotti confezionati in scatole di cartone.
– Etichette solubili in acqua: si dissolvono completamente quando vengono esposte all’acqua, lasciando il packaging (in plastica o vetro) privo di residui.
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Fabrizio Bonaccorso CEO