Etichette: quando sono state inventate?
Le vediamo ogni giorno.
Le usiamo ogni giorno.
Ma chi di noi può dire di conoscere davvero la storia delle etichette?
L’etichetta è uno dei più importanti supporti di comunicazione e marketing del prodotto, e in campo industriale diventa ancora più importante perché è l’elemento che da significato al prodotto.
Una buona etichetta quindi è parte del successo di un prodotto da un lato, e dall’altro è anche parte dell’utilità stessa del prodotto.
Ma quando sono state inventate le etichette?
Gli albori delle etichette si possono individuare circa 400 anni fa, quando con l’ausilio di timbri in legno o in metallo, con disegni fatti a mano si incideva la carta. Non proprio un’etichetta, ma qualcosa che si avvicina più a una vecchia macchina da scrivere.
Questa tecnica vede la sua nascita grazie alla stampa a caratteri mobili di Gutenberg.
La rivoluzione e la svolta
L’evoluzione del modo di fare etichette avviene con la rivoluzione industriale.
È all’inizio del XIX secolo che viene sperimentato per la prima volta il processo di stampa chiamato offset. Si tratta di una tecnica che sfrutta dei cilindri a matrice che trasferiscono l’inchiostro sulla carta attraverso un tessuto gommato che raccoglie l’immagine.
Questo processo è stato inventato nel 1875 da Robert Barclay.
Si trattò di una vera e propria rivoluzione, perché oltre al nuovo tipo di stampa offset, l’intero processo di realizzazione meccanica della carta era un’evoluzione incredibile che consentiva velocità di produzione incredibili.
Questa evoluzione ed efficienza ha portato con sé diverse innovazioni, come ad esempio le prime carte patinate e le prime stampe a colori.
Etichette come strumento di promozione e informazione
Velocità maggiori, disponibilità di colori e sempre maggiore precisione hanno reso le etichette un mezzo per trasmettere informazioni.
In questo momento infatti le etichette diventano anche uno strumento di marketing e non solo un semplice artificio stilistico.
Le etichette vengono applicate su qualsiasi cosa: scatole di fiammiferi, scatoloni, bottiglie, su ogni tipo di packaging e strumento.
Sempre nel periodo più florido della produzione industriale, fanno capolino anche le prime etichette autoadesive, che vengono prodotte in rotoli grazie alle innovative tecniche di stampa e la sempre maggiore meccanizzazione e automazione. Questo tipo di stampa arriverà nel 1900 a conquistare circa il 40% del mercato.
Tra le innovazioni di questo periodo ci sono:
- etichette autoadesive
- inchiostro UV
- stampa a caldo
- macchine da stampa dedicate
Tutto questo, unito alla grande efficienza di produzione (per l’epoca), permette alle imprese di creare sempre più tipologie di etichette industriali e non, di varie forme, materiali e colori accorciando i tempi di stampa e offrendo prezzi più competitivi.
La più grande rivoluzione dopo Gutenberg
La stampa digitale.
Questo metodo di stampa ha portato diverse innovazioni:
- maggior dettaglio di stampa
- progettazione precisa del disegno
- stampa diretta su plastica, vetro e moltissimi altri materiali
Queste sono solo alcune delle innovazioni che il digitale ha portato nel mondo della stampa delle etichette.
La stampa quindi si diversifica e diventa elettrofotografia, tecnologia a stampa UV, tecnologia a toner secco, inkjet a base d’acqua e stampa a caldo.
Da questo momento sarà possibile stampare veramente su qualsiasi superficie.
Ma oggi le innovazioni vanno ancora oltre.
Basta pensare ai tag RFID o alle applicazioni dell’Internet of Things.
Tutto questo però parte sempre da una buona progettazione iniziale.
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