Packaging e legislazione europea: norme sempre più attente alla sostenibilità

La parola chiave delle più recenti normative europee in materia di packaging è sicuramente sostenibilità. La legislazione relativa a etichette e imballaggi, infatti, sta privilegiando sempre più i produttori attenti all’ambiente e che si impegnano a trovare soluzioni per facilitare il riciclo delle confezioni. In questo senso, la “lotta alla plastica” sembra essere un principio ispiratore a cui guardano diverse normative.

Mantenersi sempre aggiornati sulle norme in vigore e su quelle di prossima attuazione è fondamentale quando si lavora in un settore come quello delle etichette e del packaging: la scelta di un’etichetta sbagliata, cioè realizzata con materiali o procedimenti non conformi alla legge in vigore, può comportare sanzioni pesanti e il rischio di togliere il nostro prodotto dagli scaffali.

Vediamo assieme quali sono le principali direttive europee che interessano il settore del packaging.

Green Deal Europeo

Questo nome identifica l’agenda dell’Unione Europea per la crescita sostenibile, che si propone di sviluppare una nuova economia per rendere gli stati UE climate-neutral, cioè non dannosi per l’ambiente,

Il Green Deal mira a portare a zero le emissioni di gas serra degli stati membri entro il 2050, e a ridurle del 40% entro il 2030. Per farlo, tra i diversi punti in agenda è previsto anche che l’UE incentivi le innovazioni nell’industria per promuovere la realizzazione di processi di economia circolare. I prodotti quindi devono essere progettati facendo attenzione a tutto il loro ciclo di vita, smaltimento incluso.

Direttiva UE 2019/904 sulla plastica monouso

Le linee guida comunicate dalla Commissione Europea lo scorso 31 maggio mirano ad eliminare i prodotti di plastica monouso già da luglio 2021: facile comprendere l’impatto di questa normativa sul packaging, soprattutto su quello alimentare, anche perché la Direttiva considera plastica vera e propria anche le bioplastiche di origine organica. Risulta fondamentale progettare nuove soluzioni riciclabili e riutilizzabili per sostituire i prodotti usa e getta in plastica.

Questa normativa ha l’obiettivo di proteggere l’ambiente, in particolare quello marino, rendendo “fuorilegge” molti degli oggetti in plastica monouso che vengono abbandonati sulle spiagge europee e mettono in pericolo l’ecosistema acquatico.

Direttiva Quadro Rifiuti

Concepita per proteggere l’ambiente e la salute, questa direttiva definisce un quadro comune europeo per la gestione e il trattamento dei rifiuti. Quindi tutti gli stati membri sono chiamati a rispettarla, e possono inoltre mettere in atto delle misure di rafforzamento della normativa.

I Paesi UE possono anche collaborare per creare un network di smaltimento basato sulla gerarchia dei rifiuti: quest’ultima prevede che nella gestione dei rifiuti si applichino i principi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero e infine smaltimento. L’obiettivo è quindi da un lato la riduzione dell’impatto ambientale e dall’altro l’uso efficiente delle risorse.

Direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

Anche questa normativa stabilisce delle regole comuni per gli stati membri dell’Unione Europea con fine di consentire il libero scambio di imballaggi e beni imballati. Questo si può realizzare tramite la riduzione dell’impatto ambientale dei packaging, per cui è fondamentale prevenire la produzione di rifiuti da imballaggio.

I packaging dovranno ridurre il loro peso e volume al minimo sufficiente per garantire la sicurezza del contenuto, ma anche eliminare il più possibile le sostanze pericolose e privilegiare le soluzioni recuperabili. Entro il 2025 dovrà essere riciclato almeno il 65% in peso di tutti i rifiuti di imballaggio, percentuale che salirà al 30% entro il 2030.

La sostenibilità è un bene comune

Creare prodotti ecosostenibili oggi non è più solo un imperativo morale, ma un vero e proprio requisito di sopravvivenza per le aziende. Le scadenze delle direttive europee sono sempre più vicine, quindi è questo il momento di dare un’impronta sempre più green al proprio lavoro per assicurarsi di avere un futuro.

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Fabrizio BonaccorsoFabrizio Bonaccorso CEO

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