Le etichette ambientali per i prodotti alimentari sono sempre più vicine
Non più solo diciture relative alla composizione e alla qualità degli alimenti, ma anche indicatori che rendano chiaro l’impatto ambientale di ogni prodotto: le etichette ambientali per i cibi sembrano essere sempre più vicine per i consumatori europei.
La maggiore attenzione dei consumatori per uno stile di vita sostenibile e per l’acquisto di prodotti in linea con questa visione ha ovviamente un impatto sulle scelte dei produttori, che si stanno adoperando sempre di più in tutto il mondo per dare ai clienti quello che chiedono. E in questo caso la richiesta è una maggiore informazione, che consenta di prendere decisioni consapevoli: l’etichetta sui prodotti, probabilmente, non è mai stata tanto importante quanto lo è oggi per i consumatori.
Dopo una serie di dilazioni, sembra ormai prossima l’introduzione dell’etichettatura ambientale obbligatoria per gli imballaggi in Italia, mentre non esiste ancora una legislazione in nessun Paese del mondo che imponga di applicare sui prodotti alimentari delle etichette che riportino dati relativi allo stesso alimento. Ma qualcosa si sta muovendo in Europa, in particolare in Francia e in Danimarca.
Cosa significa etichetta ambientale?
Un’etichetta ambientale per gli alimenti è un modo per identificare l’impatto ambientale dei diversi prodotti. Non si tratta di una quantificazione semplice da fare, perché gli indicatori sono molteplici ed è necessario adottare un modello unico di valutazione per evitare il proliferare di etichettature diverse che possano dare riscontri anche opposti sullo stesso prodotto.
Un esempio? Se ci proponiamo di tenere in considerazione come valore positivo la maggior quantità di prodotto realizzato in uno spazio meno ingombrante, un pollo allevato in una struttura intensiva potrebbe ottenere un punteggio più favorevole rispetto allo stesso animale allevato all’aperto e in libertà. Ecco perché un’etichettatura ambientale che non rispetti delle regole definite per tutti, ma che nasca dall’iniziativa, ad esempio, della singola azienda non ha valore (e potrebbe essere solo una forma di promozione).
Tra gli indicatori che possono essere tenuti in considerazione da un’etichetta ambientale ci sono ad esempio il ciclo di vita di un prodotto, il sistema di produzione, l’impatto sulla biodiversità, le certificazioni si sostenibilità ottenute, le politiche ambientali dei Paesi produttori… La lista è potenzialmente molto lunga.
Le etichette ambientali per alimenti già proposte in Europa
La Francia in particolare sembra essere molto attiva sul fronte dell’etichettatura ambientale: in questo Paese sono state avanzate già due proposte, l’Eco-Score e il Planet-Score, entrambe rappresentate da una scala di cinque lettere e cinque colori.
L’Eco-Score si concentra sulla valutazione delle risorse necessarie a produrre un certo alimento, basata su dati provenienti dall’Agenzia francese per la transizione ecologica e su indicatori complementari che tengono conto ad esempio del trasporto, della riciclabilità del packaging, del sistema di produzione (biologico, equo-solidale..). Il Planet-Score si basa sulla metodologia del Life Cycle Assessment (LCA), vale a dire dell’intero ciclo di vita del prodotto, e valuta tra le altre cose anche l’impiego di pesticidi, l’impatto sul clima e il benessere animale, con l’obiettivo di portare alla riduzione delle emissioni di carbonio.
Esistono anche etichette ambientali alimentari proposte da multinazionali come Nestlé, in collaborazione con organizzazioni no-profit nate proprio per creare delle metodologie di definizione dei criteri di etichettatura.
La Danimarca in prima linea
Al momento sembra essere questo Paese del Nord Europa il primo ad introdurre una misura concreta: è stato infatti annunciato lo studio di un’etichetta ambientale per gli alimenti finanziato dal governo danese. La sua applicazione sarà comunque su base volontaria, ma potrebbe ridurre del 70% entro il 2030 l’impronta di carbonio del popolo danese relativamente al cibo.
La decisione di avviare questo studio nasce da un’indagine fatta su 1.100 cittadini in Danimarca, che ha evidenziato che solo 2 persone sul totale dei partecipanti sono state in grado di valutare in modo corretto la sostenibilità di otto alimenti comuni. Un chiaro segno che i consumatori hanno bisogno di essere guidati meglio.
L’etichetta ambientale sugli alimenti potrebbe avere una ricaduta importante sulle scelte delle persone, spingendole a privilegiare i prodotti con un minore impatto. Tuttavia nelle etichette non è importante solo il contenuto, ma anche il materiale e la tecnologia applicativa che si scelgono: noi di Vico Etichette ci impegniamo da tempo, con il nostro Green Label Lab, a creare soluzioni di packaging sostenibile per diversi settori produttivi.
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Fabrizio Bonaccorso CEO