Stai facendo green-hushing? Ecco cosa significa e cosa rischia la tua azienda

Dal momento che sempre più consumatori fanno attenzione alla sostenibilità (il sondaggio 2023 di PwC Global Consumer Insights Pulse Survey dice che il 75% degli intervistati è disposto a pagare di più per prodotti realizzati o distribuiti da aziende con una forte vocazione etica), anche le aziende di conseguenza sono sempre più attente a far emergere la loro anima green.

Ma purtroppo non sempre tutto quello che le imprese dicono in pubblico relativamente al proprio impegno verso la sostenibilità è vero.

Molto probabilmente hai già sentito parlare di greenwashing, ma sai che esiste anche il green-hushing? Ed è ancora più subdolo e rischioso per il tuo lavoro.

Cos’è il greenwashing

Non è sicuramente un fenomeno recente, ma negli ultimi anni sembra aver preso una deriva praticamente incontrollata. Il greenwashing è la pratica (purtroppo) sempre più diffusa in base alla quale le aziende promuovono la propria immagine ambientalista per distogliere l’attenzione pubblica da alcuni difetti e problemi dei propri prodotti.

Alcuni esempi noti sono:

  • il caso di una nota marca di dentifrici che ha lanciato un dentifricio definito “vegan” perché privo di derivati animali, senza però menzionare il fatto che accetta i test sulle cavie
  • il brand dell’automotive che ha falsificato per un lungo periodo i dati relativi alle emissioni delle proprie auto
  • il marchio di moda fast fashion che lancia una linea di abbigliamento “consapevole ed ecosostenibile” e allo stesso tempo produce anche altre decine di linee dall’impatto ambientale disastroso (e promuove un tipo di moda quasi usa e getta, con capi a costo bassissimo).

E il green-hushing?

Se quando fa greenwashing un’azienda proclama a gran voce il suo impegno, quando fa green-hushing si comporta in maniera diametralmente opposta: mantiene un assoluto silenzio sulla propria strategia di sostenibilità o sugli obiettivi green che ha raggiunto e che vuole raggiungere.

Secondo un rapporto della società svizzera di consulenza South Pole su un’indagine effettuata su un campione di 1.200 aziende che si autodefinisco “ad alte emissioni” distribuite in 12 Paesi diversi, ben il 25% degli intervistati ha ammesso di fare green-hushing, cioè di tacere sui dati scientifici legati alle proprie emissioni. In pratica non dicono nulla per evitare domande, e se qualcuno chiede qualcosa non rispondono.

To hush” in inglese significa appunto tacere. E le aziende lo fanno essenzialmente per due motivi: per non mettere in evidenza il loro impatto ambientale e per non venire accusate di fare greenwashing.

Diffondere i dati relativi ai propri obiettivi di riduzione delle emissioni comporta infatti per l’azienda la necessità assoluta di rispettare questi obiettivi, oppure farà una brutta figura sul mercato. Se non si dice nulla, non si deve temere di venire indicati come bugiardi o inconcludenti.

Cosa rischia chi fa green-hushing?

Le persone oggi non solo sono più attente alla sostenibilità, ma sono anche molto più brave a “smascherare” le aziende che si impegnano solo per finta in questo senso e a comprendere se stanno facendo greenwashing.

Quindi i consumatori, se scoprono che un’azienda mente, non si fidano più e smettono di acquistare da lei.

Oggi la sostenibilità del proprio lavoro non è più un optional: i consumatori richiedono una presa di posizione su questo tema per fidarsi delle aziende e continuare ad acquistare da loro. Oppure, se l’azienda tace, sono propensi a pensare che abbia qualcosa da nascondere e che stia quindi facendo green-hushing.

Anche tu mantieni il riserbo sul tuo impegno green? È il momento di cambiare atteggiamento per andare incontro a quella grossa fascia di mercato che è disposta a pagare di più pur di essere certa di acquistare da un’azienda green-oriented.

Inizia dalla tua etichetta e dal tuo packaging!

Noi di Vico Etichette siamo un laboratorio artigiano dell’etichetta, e con il nostro Green Label Lab siamo in grado di rendere più sostenibile ogni progetto di packaging, anche il più sfidante.

Chiamaci e troveremo la soluzione green che fa per te!

CLICCA QUI

Fabrizio BonaccorsoFabrizio Bonaccorso CEO

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.