L’efficientamento energetico passa anche dall’etichetta (energetica)

La notizia è molto recente: dal 1° settembre è entrata in vigore una nuova norma per etichettare le sorgenti luminose, secondo colori e specifiche UE.

L’obiettivo è semplificare la lettura dell’etichetta, per offrire ai consumatori una lettura più semplice e smart, al fine di migliorare l’efficienza energetica in tutta Europa.

Una nuova etichettatura per gli elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, ecc.) era stata introdotta già il 1° marzo 2021. L’UE, a ragion veduta, ha ritenuto opportuno ampliare la normativa anche per le fonti luminose.

Infatti, la modalità con cui venivano stampate le informazioni sulle vecchie etichette (da A+++ a G) è stata ritenuta poco chiara e molto poco efficiente.

Infatti, era diventato difficile distinguere i prodotti più performanti ed energeticamente efficienti, da quelli peggiori. Così, l’Unione Europea ha deciso di modificare l’etichetta per aiutare gli utenti finali nell’acquisto di prodotti ecosostenibili ed evitare equivoci.

Dopotutto, un’etichetta chiara e ben leggibile sui prodotti, dagli elettrodomestici ai farmaci, è una delle caratteristiche principali da garantire agli utenti da parte di produttori ed etichettificio.

Negli anni, infatti, il ruolo dell’etichetta, in tutti i settori commerciali, è ampiamente mutato: non più semplice adesivo, ma un vero e proprio foglietto illustrativo e informativo.

Cosa s’intende per etichetta energetica?

Presente sul mercato da oltre 25 anni, l’etichetta energetica aiuta i consumatori nella scelta di prodotti ed elettrodomestici, secondo il criterio dell’efficienza.

Insieme ai requisiti minimi di prestazione (“ecodesign”), si stima che le norme sull’etichettatura energetica contribuiscano a ridurre la spesa dei consumatori di decine di miliardi di euro ogni anno, generando un circolo virtuoso di benefici per l’ambiente, per i produttori e per i rivenditori

Secondo la Commissione Europea, l’adozione del sistema appena entrato in vigore consentirà di risparmiare 7 milioni di tonnellate di CO2, entro il 2030. Questo si aggiunge ai 12 mtCO2eq già previsti dai precedenti regolamenti adottati dal 2009 al 2012.

La volontà di progettazione a lungo termine è una palese testimonianza dell’attenzione precipua alle dinamiche ecosostenibili. Modificare un’etichetta per migliorare l’efficientamento energetico, inoltre, è l’esempio più lampante di cosa s’intende per economia circolare: può sembrare paradossale, ma la semplice etichetta può fare la differenza.

La nuova etichetta energetica

Nella nuova etichetta si ritorna a un sistema in scala da A (migliore) a G (peggiore), con sette colori identificativi, da verde a rosso. Addio alle voci A+ e A++ che creavano solamente confusione.

Si tratta di una classificazione pratica e intuitiva, immediata e, al contempo, rigorosa.

Inoltre, pochissimi prodotti, inizialmente, raggiungeranno le valutazioni più alte. L’obiettivo è stimolare il mercato a produrre prodotti sempre più efficienti e permettere ai consumatori di ottenere maggiori risparmi.

I prodotti più efficienti dal punto di vista energetico, attualmente sul mercato, saranno etichettati come C o D.

Inoltre, oltre a mostrare il nome o il marchio del costruttore e del modello, le nuove etichette delle sorgenti luminose dovranno evidenziare il consumo di energia in kWh, se accese per 1.000 ore e, riportando le classi di efficienza energetica, indicare a quale di queste appartiene il modello preso in considerazione.

Viene introdotto anche un QR code che, scansionato tramite la fotocamera dello smartphone, permetterà di conoscere informazioni supplementari sul prodotto, presenti nella banca dati europea Eprel (European product registry for energy labelling).

Digitalizzazione, economia circolare, ecosostenibilità: i nuovi pilastri del futuro con cui tutte le aziende e tutti i settori devono fare i conti.

Dunque, ricapitolando, le nuove etichette per le sorgenti luminose dovranno avere:

  1. un scala di colori dal verde al rosso;
  2. identificare le classi energetiche da A a G;
  3. evidenziare i kWatt per ore di consumo;
  4. introdurre un QR code per fornire al consumatore ogni informazione necessaria.

Gli stock di merce già esistenti dovranno essere smaltiti entro i prossimi 18 mesi per la vendita in negozio, mentre per l’e-commerce, le vecchie etichette online dovranno essere sostituite dalle nuove entro 14 giorni lavorativi.

Etichettificio, produttore, consumatore

A stare al passo con le nuove norme, dunque, deve essere in primis l’etichettificio.

Rispettare le norme della nuova etichetta energetica, infatti, significa stampare correttamente ogni dettame, modificando attentamente i parametri delle vecchie etichette prodotte.

Un etichettificio competente, inoltre, sarà in grado non solo di apportare le dovute modifiche, ma anche di garantire un prodotto ecosostenibile, che rispetta l’ambiente.

A cosa serve, cambiare le specifiche di un’etichetta per migliorare l’impatto ambientale, se l’etichetta stessa è inquinante?

Noi di Vico, da anni siamo attenti all’impatto ambientale. Inoltre, i recenti dati confermano che gli utenti finali leggono l’etichetta e sono molto più propensi ad acquistare prodotti ecosostenibili a partire dal packaging.

Vico Etichette è un vero e proprio laboratorio dell’etichetta: l’interesse per l’ambiente si sposa perfettamente all’elevata capacità di problem solving.

Per avere la certezza di rispettare le norme comunitarie, devi affidarti a partner che cercano la soluzione più idonea per realizzare qualsiasi tipo di etichetta.

Per questo Vico Etichette ha creato il programma Green LABEL LAB®: un sistema unico sul mercato che consente di trovare sempre la soluzione ideale, anche per le esigenze particolari.

Attraverso lo studio del prodotto e dopo una consulenza specializzata, Green Label Lab reperirà i materiali giusti per il progetto e realizzerà l’etichetta perfetta per il tuo prodotto.

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Fabrizio BonaccorsoFabrizio Bonaccorso CEO

etichette eco-friendly

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