L’etichetta cambia aspetto: il nuovo approccio olistico al design
Col termine olistico si intende comunemente la totalità di fattori complessivi che compongono un elemento.
Si tratta di un approccio globale, una teoria secondo la quale le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue singole componenti.
Un esempio comune di struttura olistica è l’organismo biologico, che va sempre considerato nella sua unicità e totalità. Il medico olistico, infatti, a differenza degli specialisti tradizionali che curano singole parti del corpo, organizza il suo pensiero in armonia con l’intero complesso delle componenti umane.
Similmente, dunque, per design olistico si presuppone quel tipo di design che considera l’intero progetto come un unico sistema interconnesso (e che fa parte di qualcosa di più grande).
I concetti olistici possono essere applicati a qualsiasi tipo di progettazione: dall’architettura, alla meccanica, alla robotica, alle etichette. Questo tipo di approccio alla progettazione, inoltre, comprende anche l’impatto che l’elemento olistico avrà sull’ambiente.
Il design olistico
Quando si produce un’etichetta, soprattutto se per prodotti che devono essere d’impatto (healty care, beauty care, wine, food and spirits, ecc.), i grafici e i disegnatori tendono a considerare l’estetica come l’unico fattore preponderante.
Con il design olistico, invece, l’estetica non è altro che armonia tra tutte le singole componenti.
Infatti, i designer olistici considerano la bellezza nel suo insieme, pensando anche ai diversi modi in cui le persone (e quindi i possibili clienti), visualizzeranno e percepiranno quel prodotto.
Ad esempio, durante la progettazione di un’etichetta, il grafico olistico riflette sia sull’ambiente in cui verrà disposto il prodotto finale, valutando come integrarlo nell’ambiente d’esposizione, sia come renderlo visivamente efficace, in base anche all’angolazione della visuale, all’ora del giorno, e altri fattori.
L’integrazione coerente e visivamente eccellente di un prodotto è un aspetto importante del design olistico, che può modificare radicalmente la percezione del prodotto stesso e, di conseguenza, influire sulla vendita finale.
Quando si progetta un’etichetta, infatti, se ci sono elementi grafici che creano conflitto, è la vendita a risentirne. Eppure, non basta produrre etichette esteticamente piacevoli.
Il design olistico, poi, incorpora fortemente anche la sostenibilità ambientale, prediligendo materiali che rispettino l’ambiente. Quando si produce un etichetta, infatti, soprattutto in fase di progettazione, piccole modifiche possono avere un grande impatto ambientale.
Gli aspetti da tener presente per rispettare l’ambiente, sono molteplici e chi progetta in ottica olistica considera sia i sistemi passivi, per ridurre il consumo di energia, sia sistemi attivi come materie prime, inchiostro, colle, ecc. ecosostenibili.
Dunque, perché sia vincente, l’etichetta deve essere progettata per essere funzionale e d’impatto. Nell’ottica olistica, questo scopo può essere perseguito solamente da un team che valuti attentamente ogni circostanza, considerando:
- aspetto estetico;
- funzionalità;
- condizioni ambientali;
- target a cui quel prodotto è rivolto;
- luogo di esposizione.
Ed è proprio questa la novità del design olistico: considerare ogni singolo aspetto, per creare un progetto globale.
Il ruolo del team
Nei sistemi olistici, è il lavoro del team che crea le condizioni necessarie per il funzionamento di tutto l’apparato.
Un automobile viene considerata nella sua globalità prima di ricevere l’approvazione alla circolazione su strada, nonostante vengano valutate in primis le sue singole componenti.
Idem in un etichettificio competente, in cui ogni esperto di settore (esperto di materiali, grafica, stampaggio, ecc.) coopera per la realizzazione dell’etichetta vincente, considerata nella tua totalità e soprattutto, nell’ottica dell’utente finale.
Progettare un oggetto con un criterio di solo design (laddove per design s’intende bellezza estetica), infatti, può non essere sufficiente a esaudire il fine ultimo di quel prodotto, cioè la vendita.
Bisogna invece partire dall’interlocutore, dal cliente, per coglierne la psicologia e le aspettative e immaginare il contesto in cui inserire il suo prodotto. Non bisogna lasciare nulla al caso: conta l’aspetto economico, l’eco-sostenibilità, la reperibilità dei materiali, la tecnologia a disposizione, ecc.
Se un’etichetta viene progettata con questo scopo, allora assolverà la sua funzione.
Lavorare con approccio olistico non è facile: solo un etichettificio competente come Vico Etichette è in grado di valutare a 360° ogni aspetto della produzione.
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Noi studiamo caso per caso ogni progetto, valutiamo ogni dettaglio e siamo in grado di apportare soluzioni migliorative, laddove necessario, per aumentare di gran lunga gli standard performativi dell’etichetta.
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Fabrizio Bonaccorso CEO